amministrazione
Elenco sintetico delle aree da recuperare sul nostro territorio
Icoma é solo una, anche se forse la più complicata e problematica, delle aree da recuperare che vi sono sul territorio. Di seguito trovate un piccolo elenco di quelle più conosciute, un po’ della loro storia è quello che l’Amministrazione comunale sta facendo.
EX ICOMA: la situazione purtroppo é arcinota. Un terreno di oltre 60.000 mq, teatro in passato e recentemente di rave party oltre che di un brutto incendio nel 2007. La situazione é molto complessa e si è evoluta negli anni.
L’area è in mano a un curatore fallimentare che ha l’incarico di venderla. I pgt delle diversi amministrazioni hanno concesso prima la possibilità di costruire residenze ed ora diverse destinazioni (residenze, terziario e servizi) proprio per favorire la vendita. L’ultima asta del 2012, la base era superiore ai 4 milioni, é andata deserta. Ricordiamo che ci sono ancora circa 120 lavoratori che vantano dei crediti nei confronti della vecchia azienda.
Incontreremo il prefetto proprio perché la situazione é insostenibile in primis per le persone che vivono intorno a quell’area ma anche per tutta la nostra comunità, intimeremo al curatore di demolire i capannoni. Se non si dovesse risolvere nulla stiamo valutando qualunque azione per mettere in sicurezza l’area da ingressi esterni.
SCUOLA SUPERIORE: purtroppo é diventata simbolo della politica e della burocrazia che non funzionano nel nostro Paese. Progettata nel 2006, prima pietra posata nel 2009, dal 2012 l’azienda che si occupava di svolgere i lavori è fallita e da allora il curatore fallimentare e la città metropolitana (ex Provincia di Milano) sono in attesa di vedere il ramo d’azienda ad altra società con caratteristiche simili per proseguire e concludere i lavori, arrivati all’incirca a metà.
Come Amministrazione comunale abbiamo lanciato una petizione per chiedere che il tema della scuola superiore venga trattato in Consiglio metropolitano (abbiamo ormai superato le 1.000 firme) in modo da avere risposte ufficiali anche nel merito del secondo e terzo lotto (ulteriori 10 classi e strutture accessorie) che al momento non sono finanziati.
VILLA DUBINI: la Villa storica di San Pietro all’Olmo con il suo immenso giardino (una volta un bellissimo frutteto) ma con molte priorità da risolvere, a cominciare dalla messa in sicurezza del tetto. Il pgt prevede il recupero della villa con destinazione ricettiva e commerciale, la cessione del parco all’Amministrazione comunale e capacità volumetrica al di fuori dell’area che é vincolata dalla soprintendenza. Recentemente la proprietà (Nostra famiglia, una fondazione religiosa) ha chiesto la possibilità di procedere prioritariamente al recupero della villa con cessione del parco al Comune e posticipare a una fase successiva la costruzione di nuove residenze. Ovviamente abbiamo accolto con favore questa possibilità e procederemo con i passaggi formali nel momento in cui ci fosse un operatore davvero interessato all’intervento.
CASCINA MELEGAZZA: vecchia corte in via dei Giardini, usata quando ero piccolo anche come stalla. Proprio la parte sulla via é transennata perché il tetto é davvero in pessime condizioni. Anni fa la proprietà era interessata a un intervento che recuperasse parte dell’edificio esistente ma non si concretizzò.
Oggi l’attuale pgt, che prevede residenze di pregio che ricorderanno la tipica corte, ha eliminato un vincolo che scoraggiava l’intervento e abbiamo incontrato la proprietà ancora interessata ad intervenire nonostante la situazione economica sia più complicata (si interverrà passo passo) e non sia possibile recuperare nulla dell’edificio esistente.
POLLACK: in via Ponti, un po’ nascosto all’interno di una corte. Edificio storico è vincolato dalla soprintendenza. Interni e arcate bellissime anche se in stato di abbandono con squarci nel tetto. La proprietà é interessata ad un intervento a breve che prevede un mix di mini appartamenti, attività commerciali e altre funzioni.
EX IRCON: un tempo sede aziendale in via Cascine, già oggetto di una prima bonifica da poco terminata e una minore ancora da fare. Previsto un intervento in linea con il tessuto urbano già esistente e la possibilità che una parte dell’area venga ceduta per essere dedicata ad orti urbani.
Ripartiamo dalla scuola superiore
Come raccontavo nelle scorse settimane la prima cosa che avremmo chiesto a città metropolitana sarebbe stato un aiuto per risolvere la questione della nostra scuola superiore.
In questi mesi abbiamo incontrato consiglieri e dirigenti della nuova città metropolitana e abbiamo deciso di continuare a tenere alta l’attenzione lanciando come amministrazione comunale una raccolta firme, una petizione, per chiedere che il tema della scuola superiore venga discusso nel consiglio metropolitano e ci vengano date risposte ufficiali sulla situazione dei lavori e delle risorse stanziate nel bilancio di città metropolitana.
É un primo passo, che ovviamente temiamo non basti a risolvere la situazione. Crediamo però che grazie al coinvolgimento di tutti i cittadini e di tutte le forze politiche sia possibile lanciare un segnale forte e importante, ossia che questa situazione é intollerabile perché le risorse pubbliche, le risorse di tutti noi, non possono essere sprecate in questo modo per lungaggini burocratiche.
Come vi dicevo questa iniziativa non é di una parte politica. Abbiamo deciso come amministrazione di chiedere una mano ad ogni consigliere comunale, a tutte le forze politiche, perché crediamo che tutti siano interessati a risolvere questa situazione. Per farlo però abbiamo soprattutto bisogno della buona volontà di tutti i cittadini, dobbiamo raggiungere le 1.000 firme. Sarà possibile firmare presso la segreteria del Comune, le biblioteche e tutti i banchetti che le forze politiche decideranno di organizzare. Mai come questa volta c’é davvero bisogno del sostegno concreto di tutti.
Una RSA sì, ma accessibile a tutti e in sintonia col nostro territorio
Anche due anni fa la precedente amministrazione comunale ha provato a individuare un operatore interessato alla costruzione di una RSA da 100-120 posti, da ubicare nell’area di via Adamello a San Pietro all’Olmo. L’unico operatore che ha risposto alla richiesta non ha però presentato un progetto rispondente a quanto richiesto dall’Amministrazione, ma uno che prevedeva una RSA da 80 posti e un borgo assistito comprensivo di mini alloggi protetti e di un borgo residenziale. Un progetto però è utile leggerlo nei numeri, visto che – chi ha un parente in una RSA lo sa bene – una variabile importante sono le tariffe previste per i nostri anziani. Ed è proprio questo il nodo su cui ci siamo trovati in disaccordo già un anno fa, quando l’amministrazione del sindaco Bassani ha presentato il progetto in Consiglio comunale: il progetto infatti prevedeva una tariffa superiore ai 2.400 euro mensili IVA inclusa (con incremento indice ISTAT di anno in anno), senza agevolazioni significative per chi risiede nel nostro Comune se non qualche decina di euro al mese in meno, troppo poco per fare la differenza.
Perché abbiamo ritenuto che la proposta fatta non fosse di reale interesse per il comune e il nostro territorio? Il motivo più importante l’ho raccontato: tariffe non accessibili rischiano di fare della RSA uno scheletro vuoto, una struttura riservata solo alle persone più abbienti in un momento di estrema difficoltà per molte famiglie.
Ma non c’è solo questo. Il progetto sostenuto dalla precedente amministrazione si reggeva finanziariamente sulla vendita degli appartamenti residenziali a prezzi convenzionati che avrebbero dovuto essere edificati assieme alla RSA. Ciò significa che la RSA stessa, una volta divenuta di proprietà comunale, non avrebbe potuto essere finanziariamente autonoma. Infine la proposta della precedente amministrazione prevedeva che la garanzia per le banche fosse rappresentata dal terreno di proprietà comunale, di circa 12.000 mq, messo a disposizione quasi gratuitamente (5.000 €/anno senza rivalutazione) per la realizzazione della RSA. Insomma: il Comune si sarebbe assunto anche parte del rischio di impresa.
Per tutti questi motivi – tariffe troppo alte per gli utenti, mancanza di agevolazioni per i residenti, dubbia sostenibilità finanziaria della RSA – ieri sera in consiglio comunale abbiamo preso una decisione complessa, rifiutando il progetto a suo tempo proposto dall’amministrazione Bassani e avviando un percorso nuovo per portare sul nostro territorio una RSA. Perché questo punto lo voglio ribadire ancora una volta: non abbiamo deciso di rinunciare alla RSA, ma a un progetto che secondo il nostro punto non era interessante per il nostro territorio. Vogliamo però realizzare una RSA che sia davvero rispondente ai bisogni delle famiglie con anziani del Comune di Cornaredo.
Il toto nomi non mi appassiona
Tra qualche ora cominceranno le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica. Un momento importante e di cui, a differenza di ciò che avviene per esempio per l’elezione del Pontefice, conosciamo ogni singolo passaggio. Le votazioni del Presidente mi piacciono sin da quando ero bambino: la conta dei voti, i numeri che sulla sinistra del teleschermo aumentano poco alla volta per questo o quel candidato.
Le ultime elezioni sono state speciali. Non tanto e non solo per la rielezione di Napolitano o per la confusione incredibile che le ha accompagnate ma perché in quei giorni di aprile mi trovavo a Roma, proprio fuori dal Parlamento, in attesa.
Dopo due anni ci ritroviamo ancora qua. Solite liturgie, solite discussioni inutili nei giorni che precedono l’elezione sul borsino dei papabili candidati, d’altronde i giornali devono vendere anche nei giorni in cui non ci sono notizie.
Quale Presidente dovrà essere? Le polemiche sul nome, se sarà o meno frutto del patto dal Nazareno, mi appassionano davvero poco. Per sua natura e per raccogliere voti da una ampia platea di parlamentari, dovrà essere un nome condiviso.
Una personalità politica forte, super partes e in grado di interpretare la Costituzione al meglio, come ha fatto in questi nove anni Giorgio Napolitano che nella crisi dei partiti e della rappresentanza democratica si è dimostrato un baluardo della nostra Repubblica, più interessato al bene dell’Italia che alle invettive di cronisti da quattro soldi o alle beghe interne dei partiti.
Qualcuno che ci mantenga credibili nei rapporti internazionali e che sappia entrare in sintonia con la parte migliore del nostro Paese, abbiamo bisogno di un Presidente “vicino”, in grado di sostenere la ripresa e di unire in un momento in cui invece ogni giorno evidenziamo quello che ci divide dall’altro.
La città metropolitana deve essere la nostra prospettiva
A un mese di distanza dal voto dello Statuto della Città metropolitana, potete trovare tutto su www.cittametropolitana.mi.it, parte ufficialmente la nuova avventura di questo nuovo ente, ai più oscuro nell’organizzazione e nell’utilitá.
Molte delle funzioni restano le stesse della vecchia Provincia: pianificazione territoriale, coordinamento nella gestione dei servizi, mobilità, edilizia scolastica e la gestione dei sistemi di informatizzazione.
Devono però cambiare gli strumenti. Credo che l’unità di misura di questo progetto stia nella capacità di città metropolitana di essere un ente più autorevole ed efficiente di quanto fosse la vecchia provincia, imparando dagli errori ma soprattutto con una incisività e una prospettiva maggiore.
Delle tante regole contenute nello statuto, votato dalla Conferenza dei Sindaci (tutti i sindaci dei Comuni della ex provincia di Milano) poco prima di Natale, vorrei sottolineare quelle che in particolare riguardano la partecipazione. Su questo tema, vista l’elezione di secondo livello che ha portato all’elezioni del consiglio metropolitano, bisogna colmare un gap. Per questo nello statuto si dice chiaramente che il nuovo sindaco metropolitano verrà eletto a suffragio universale, per questo lo stesso é stato redatto chiedendo il contributo degli attori metropolitani e sono contenuti sono contenuti al suo interno strumenti per una partecipazioni ampia: referendum, petizioni e istanze.
Ma che effetti avrà l’istituzione di Città metropolitana sui cittadini? La risposta in sintesi potrebbe essere questa: migliorare la qualità della vita dei singoli e condurre i Comuni in un percorso finalizzato a una gestione sovracomunale dei servizi pubblici locali, come i rifiuti ad esempio.
Il primo tema su cui solleciteremo Città metropolitana é quello della scuola superiore. Ci stiamo già lavorando e abbiamo intenzione di promuovere una petizione perché il tema sia discusso nel Consiglio metropolitano, come previsto dall’art. 9 dello statuto. Vogliamo avere finalmente delle risposte certe e sbloccare una situazione insopportabile che raffigura il fallimento della politica e della burocrazia del nostro paese.
Si comincia!
La politica nel reale
Mi ha emozionato tornare nel mio Liceo per confrontarmi con alcuni ragazzi sull’impegno dei giovani in politica. É difficile spiegare perché sia importante il loro impegno in politica, soprattutto oggi.
Ognuno ha la sua storia, le proprie passioni, siamo diversi ed é nella diversità dei singoli che molto spesso si ritrova la bellezza.
Ci deve essere allora un motivo, valido per tutti, unico. Io credo che la politica sia una cosa bella perché é lo strumento, oltre noi stessi, attraverso cui si cambiano le cose.
Lo so, da molti anni questa percezione é venuta meno. I giornali ci raccontano sempre più spesso di scandali, corruzione, malaffare. Tutte cose che oggi nell’immaginario collettivo colleghiamo alla politica. Non é così! La politica é uno strumento, la politica non può corrompere o essere corrotta, pagare o ricevere tangenti. Quello lo possono fare, e capita purtroppo, i politici. In tutto questo la politica non deve perdere però il suo valore, che ci riporta a motivare la necessità di un impegno. Un impegno delle persone oneste che decidono di collaborare per il bene comune. E’ opportuno separare il campo della politica da tutto ciò che politica non è.
Nel nostro territorio purtroppo c’è un simbolo che racchiude quello che non va nel nostro Paese: la scuola superiore. Ecco, io credo che una soluzione per la ripresa dei lavori di una struttura importante per il nostro territorio ce la possa dare solo la politica.
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